Estrazione dente del giudizio
Estrazione dente del giudizio: forse uno tra i più classici interventi di chirurgia orale, che a molti evoca ricordi poco piacevoli, ancora oggi uno spauracchio per molti pazienti.
Rimuovere i denti del giudizio si rende spesso necessario, in caso di eruzione incompleta o non avvenuta degli stessi.
Un’incompleta eruzione può causare stati infiammatori o processi cariosi. Questo soprattutto nei casi in cui, per la loro posizione scomoda, non possano essere puliti in modo accurato.
Prima di vedere nello specifico come estrarre i denti del giudizio, è opportuno comprendere meglio il significato di questo termine.
Dente del giudizio: origine del nome
I denti del giudizio sono chiamati anche “ottavi”.
Questo nome deriva dalla nomenclatura universale utilizzata dagli odontoiatri di tutto il mondo, che identifica i vari denti dividendo la bocca in quattro quadranti.
Ad ognuno di essi viene assegnato un numero, seguito da una seconda cifra che identica il dente.
Detto questo, a partire dal incisivo centrale, avremo ad esempio:
- l’elemento 1.1, che sta a significare il primo incisivo in alto a destra;
- il numero 2.3, ossia il canino in alto a sinistra;
- l’elemento 4.6 per il primo molare in basso a destra;
- i denti del giudizio, che sono identificati con i numeri 1.8 – 2.8 – 3.8 – 4.8. Da qui deriva il termine “ottavi”.
Questi particolari molari vengono chiamati “denti del giudizio” a causa dell’età in cui erodono nel cavo orale, solitamente tra i 20 ed i 30 anni (sono infatti gli ultimi denti ad uscire).
Può capitare in rari casi che alcuni pazienti anziani e provvisti di dentiera abbiano sperimentato il fastidio dell’eruzione dei denti del giudizio, fino ad allora inclusi nell’osso.
Rari ma possibili, il che casca a pennello con l’appellativo che gli è stato attribuito.
Da dove derivano i denti del giudizio?
Questi molari sono un eredità del passato dell’essere umano, in particolare risalgono al periodo evolutivo nel quale eravamo ancora primati.
Avere tre molari per quadrante aiuta nella masticazione di cibi fibrosi, come frutta e vegetali, in quanto si ha una maggiore superficie totale di masticazione, che aiuta a tritare meglio il cibo.
Con il procedere dell’evoluzione umana si è verificato anche un aumento del cosiddetto “neurocranio”, ossia la parte di cranio “posteriore”, a scapito dello splancnocranio che rappresenta la parte di cranio “anteriore”.
Questo significa che, con l’aumento del volume del cervello umano, la parte dedicata alla masticazione è diminuita di dimensione per lasciare spazio al cervello (come si può vedere nell’immagine).
Queste modifiche del cranio umano hanno portato ad una diminuzione delle dimensioni dell’apparato masticatorio, comprendente muscoli ed ossa.
La riduzione della mandibola ha lasciato con il tempo sempre meno spazio per l’eruzione degli ottavi.
Questo è il motivo per cui i denti del giudizio spesso rimangono inclusi o semi inclusi, od erompono in maniera errata!
Va anche precisato che non tutti sono provvisti di denti del giudizio, in quanto non si sono mai nemmeno formati.
Si può dire che queste persone siano più evolute rispetto ad altre che sono provviste di questi denti, e questo perché è assodato che gli ottavi andranno, via via con l’evoluzione, a scomparire.
Un mito da sfatare sui denti del giudizio
Sfatiamo un mito sui denti del giudizio. Questi non “spingono” gli altri denti e non creano delle malocclusioni!
Difatti, essi non hanno la forza per spostare tutta una intera arcata di denti e renderli “storti”.
Quando si verificano queste situazioni la colpa non è del dente del giudizio, ma di una serie di altri fattori, come ad esempio l’accrescimento osseo del paziente.
In questo caso i denti del giudizio, se sono in posizione errata, se non hanno spazio per uscire, non riusciranno a spostare tutti i denti e rimarranno quindi inclusi o semi inclusi.
Estrazione dente del giudizio: quando si rende necessaria
Ad oggi l’essere umano non si è ancora evoluto a tal punto da non avere i denti del giudizio, quindi può capitare che a causa di questi molari si possano avere fastidi e problematiche.
In realtà le situazioni che si possono presentare sono molto varie.
Difatti, ogni paziente necessita di un’accurata valutazione per capire se è necessario o meno estrarre i denti del giudizio.
Vediamo insieme tutti i possibili casi.
Eruzione completa dei denti del giudizio
Parliamo di pazienti che hanno tutti i denti erotti nella posizione ideale e che non creano alcun problema.
Essi non hanno bisogno di eseguire un intervento di estrazione del dente del giudizio.
Malposizionamento
Le posizioni dei denti del giudizio svariano in tutte le direzioni.
Ad esempio, la più comune è la malposizione mesializzata, dove essi sono “sdraiati” con la parte masticante che è appoggiata sulla faccia posteriore del secondo molare.
In questi casi si decide sempre di procedere con la rimozione del dente del giudizio.
Questo perchè, sebbene spesso non portino alcun tipo di dolore al paziente, presentano una malposizione che può creare un accumulo di placca non è facilmente detergibile.
Il rischio è quello di far nascere una carie sul dente del giudizio e sul secondo molare.
Questo fatto porta spesso alla decisione di optare per una devitalizzazione, in quanto la carie si va a formare in una posizione difficilmente raggiungibile e molto vicina al nervo di tale dente.
Denti del giudizio semi inclusi ed inclusi
I denti del giudizio semi inclusi vanno monitorati nel tempo, in quanto possono non creare problemi in svariati anni.
Ad un certo punto potrebbe presentarsi un’infiammazione della gengiva intorno ad essi, creando ascessi o nevralgie, oltre al fenomeno del trisma.
Nella fattispecie, si tratta di un irrigidimento dei muscoli masticatori che non permette al paziente di aprire bene la bocca.
In questi casi l’estrazione del dente del giudizio va eseguita solo una volta comparsi questi sintomi.
Di contro, nel caso dei denti inclusi, bisogna valutare attentamente:
- se non vi sono sintomatologie si può decidere di non procedere con un intervento di estrazione del dente del giudizio;
- qualora rischiasse di creare infiammazioni o nevralgie allora si procederà con la loro rimozione.
Come si esegue l’intervento di estrazione del dente del giudizio
L’intervento per estrarre i denti del giudizio è diverso per ogni paziente, ma ci sono alcune fasi chiave che vengono sempre ripetute.
Il paziente, per prima cosa, deve cominciare un ciclo di antibiotici almeno 2 giorni prima dell’intervento per avere una copertura preventiva antibiotica.
Inoltre è consigliato assumere la mattina (almeno un’oretta prima dell’estrazione dei denti del giudizio) una dose di paracetamolo.
Il dentista, invece, dopo una attenta valutazione del paziente che comprende anamnesi e valutazioni rx, esegue alle volte, una cone-beam.
Si tratta di una radiografia in 3d che ci permette di vedere dove scorre il nervo alveolare inferiore e il nervo linguale, ed in quali rapporti si trova con il dente del giudizio, in modo da sapere come comportarsi durante le fasi di estrazione per non lederli.
Dopo questa fase si può procedere con l’intervento di estrazione del dente del giudizio, che comincia con una anestesia locale nella zona interessata, eseguendo un lembo vestibolare, in modo da scoprire la parte di mandibola ove è situato il dente del giudizio da estrarre.
A questo punto le cose da fare sono variegate:
- in caso di inclusione totale si può rimuovere qualche millimetro di osso per permettere al dente del giudizio di essere estratto;
- è possibile dividere in varie parti il dente;
- si può anche estrarre il dente del giudizio per intero.
Dopo la fase di estrazione del dente del giudizio si procederà con la sutura del lembo, ed il paziente verrà infine congedato.
Estrarre i denti del giudizio fa male?
La paura da parte del paziente di estrarre il dente del giudizio è normalissima, ma è il caso di tranquillizzare chi ci sta leggendo.
Innanzitutto chiariamo che i denti del giudizio che creano problemi sono i denti dell’arcata inferiore.
Questo perché quelli dell’arcata superiore si estraggono con grandissima facilità e velocità, e non danno al paziente sintomatologie degne di nota nella fase post estrattiva.
Estrazione dente del giudizio superiore: perchè è più semplice
Ciò avviene perché l’osso mascellare risulta essere molto più spugnoso di quello mandibolare, che è più denso e permette una estrazione più semplice.
L’anestesia, inoltre, si diffonde meglio in un osso poroso, ed essendo posizionato in alto vi è una probabilità minore che vi possa essere un ristagno di detriti alimentari che possono creare una infezione.
Altro motivo importantissimo, che rende l’estrazione del dente del giudizio superiore più semplice, è che questi ultimi non hanno rapporti con nessun nervo.
Non dimentichiamo anche la bassa sintomatologia post estrattiva.
Difatti, quasi sempre:
- non vi è necessità di eseguire dei lembi;
- soprattutto la posizione in cui si trovano non è una zona di inserzione di muscoli importanti come in quelli inferiori ove si inseriscono i muscoli elevatori della mandibola come il massetere e il muscolo temporale (che dopo un lembo ed una estrazione si infiammano e creano dei fastidi al paziente fino ad un mese dopo).
Dolore dopo estrazione del dente del giudizio
L’aspetto che più preoccupa maggiormente il paziente durante l’intervento di chirurgia orale è quello di provare una sensazione di dolore dopo l’estrazione del dente del giudizio.
Ma quindi fa male estrarre i denti del giudizio?
Sfatiamo anche questo mito: il paziente non sentirà nulla durante l’intervento, anche se va detto che, in caso di estrazione dei denti del giudizio inferiori, si potranno avere diverse noie soprattutto nella fase post estrattiva.
Non allarmiamoci, però, più del dovuto!
Bisogna capire che si tratta comunque di un intervento di chirurgia e che in questi casi il corpo necessita sempre di tempo per tornare alla normalità.
In ogni caso, con un’adeguata terapia farmacologica questi tempi si riducono a pochi giorni.
Quali farmaci prendere prima di estrarre i denti del giudizio
Quando un paziente si reca in uno studio odontoiatrico perché necessita di estrarre i denti del giudizio, il dentista può somministrare diversi farmaci in base alla situazione.
In caso di semplice infiammazione della gengiva dovuta alla momentanea eruzione del dente egli potrà prescrivere degli spennellanti di gel alla clorexidina.
Questa ha una funzione antibatterica ed aiuta la gengiva diminuire il suo edema.
Qualora il paziente presentasse un grande edema (gonfiore) con dolore, prima di estrarre il dente del giudizio il dentista dovrà aspettare che la fase di sintomatologia acuta sia passata.
Per fare questo prescriverà un antibiotico a largo spettro come l’amoxicillina abbinata ad un antinfiammatorio.
Nei casi peggiori dove si presenta anche il trisma, egli potrà prescrivere anche dei farmaci cortisonici, oltre che l’antibiotico e gli antinfiammatori, così da avere subito un effetto immediato di diminuzione dell’edema.
Conclusioni
Il dente del giudizio non ti fa dormire perchè si è infiammato?
Non aspettare oltre, affidati a dei veri professionisti in ortodonzia e chirurgia orale, come il team di Dental Competence a Grosseto!
Presso il nostro studio dentistico di Grosseto, Dental Competence, lavoriamo in collaborazione con un’anestesista che contattiamo ogni qualvolta sia necessario assistere ed eseguire una sedazione ai pazienti bisognosi di tali cure.
Oltre all’anestesia viene somministrato anche un mix di farmaci che diminuiscono gli eventuali dolori post estrattivi, oltre ad edemi o gonfiori.
Questa è una soluzione estremamente vantaggiosa per i pazienti e che deve sempre essere presa in considerazione.
Se necessiti di un intervento di estrazione dei denti del giudizio non esitate a contattarci allo 0564 453846, o compilando il seguente form per richiederci informazioni e prenotare la tua prima visita odontoiatrica.
Ci troviamo in Via Aurelia Nord, 219, poco distanti dall’uscita di Grosseto Nord!
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