Fasi impianto dentale: ecco quali sono
Introduzione
Se hai la necessità di ripristinare uno o più elementi dentali perduti, sarai sicuramente interessato a conoscere quali sono le fasi che caratterizzano l’inserimento di un impianto dentale.
Nonostante questo tipo di intervento sia caratterizzato da una componente di invasività (che può comunque essere ridotta, in certi casi), oggi viene percepito sempre più dai pazienti come sicuro, rafforzati dalla consapevolezza di quanto l’implantologia abbia compiuto passi da gigante, negli ultimi decenni.
Ecco perché il team di Dental Competence Grosseto si propone oggi di illustrare in maniera dettagliata le diverse fasi che caratterizzano una procedura di implantologia, fornendo informazioni utili e consigli pratici per chi desidera intraprendere questo percorso.
La comprensione delle varie fasi, infatti, permetterà al paziente di affrontare con maggiore consapevolezza l’intero processo e di collaborare attivamente con il dentista per ottenere il miglior risultato possibile.
Fasi impianto dentale: tutto inizia da una visita diagnostica
Ogni percorso che porta alla realizzazione di un trattamento o intervento di qualsivoglia specie, prende sempre il via da una fase cosiddetta diagnostica.
Conoscere le condizioni di partenza del paziente risulta essere il punto di partenza fondamentale, ai fini della comprensione della problematica e delle possibilità modalità di cura.
Solitamente, i passaggi di questa prima fase che porta all’inserimento di un impianto dentale, sono i seguenti.
Anamnesi iniziale: si raccolgono informazioni dettagliate sullo stato di salute generale del paziente e sulla sua storia medica e odontoiatrica.
In questa fase il chirurgo chiede al paziente di descrivere eventuali problemi dentali o orali passati o presenti, come carie, infezioni gengivali o parodontali, traumi o malocclusioni.
Si prendono anche informazioni, relativamente alla storia medica del paziente, comprese eventuali malattie croniche, allergie o farmaci che sta assumendo.
Eventuali esami del sangue: in base all’anamnesi e alla storia medica del paziente, si potrebbero richiedere degli esami del sangue più approfonditi, così da escludere la presenza di patologie che possono rappresentare una potenziale problematica durante l’intervento, in primis:
- diabete;
- patologie autoimmuni;
- infezioni di varia tipologia.
Esami radiografici preliminari all’intervento di implantologia
Il numero di impianti dentali che si possono inserire in una seduta può essere stabilito anche con una valutazione preliminare dell’anatomia orale del paziente.
Tra gli esami radiografici più comuni ci sono le:
- RX endorali (consentono di acquisire informazioni specifiche su uno o più denti, di solito non più di tre, visualizzando in modo chiaro l’anatomia del dente di interesse, ed analizzando le sue parti costituenti, corona, radice e gengiva);
- ortopantomografie (panoramica bidimensionale che consente di dare informazioni preliminari sulle arcate dentarie, ma che, in alcuni casi, può dare risultati non particolarmente precisi).
Per un controllo più approfondito, può essere richiesto un esame radiografico 3D Cone Beam.
Questo tipo di radiografia utilizza una tecnologia avanzata per creare immagini 3D della bocca, dei denti e dell’osso circostante.
Grazie a queste immagini dettagliate, il chirurgo implantologo può valutare la quantità e la qualità dell’osso disponibile per l’inserimento degli impianti, individuando eventuali anomalie anatomiche e pianificando l’angolazione e la posizione degli impianti stessi.
L’esame radiografico 3D Cone Beam è particolarmente utile per pazienti che richiedono impianti dentali in aree anatomicamente complesse, come la mandibola o il mascellare superiore.
In casi come questi si può comunque optare per soluzioni protesiche ottimali, con la metodica implantare all on four.
Implantologia dentale: la fase dell’intervento chirurgico vero e proprio
L’intervento chirurgico implantologico rappresenta la fase cruciale in implantologia dentale.
Dopo aver analizzato e pianificato accuratamente il caso clinico, il medico implantologo procede con l’intervento, che prevede l’inserimento della radice artificiale.
L’operazione viene effettuata in un ambiente opportunamente sterilizzato, al fine di proteggere la zona implantare da possibili contaminazioni batteriche.
Uso della sedazione cosciente
Per garantire il comfort del paziente, l’intervento viene eseguito sotto anestesia locale o, su richiesta, con l’ausilio della sedazione cosciente.
Si tratta di una tecnica che permette di raggiungere uno stato di rilassamento profondo, eliminando ansie e preoccupazioni, rendendo, nel contempo, il lavoro dello specialista molto più semplice.
Cogliamo l’occasione per ricordare a tutti i pazienti che devono recarsi presso il nostro Studio a Grosseto, Dental Competence, che utilizziamo un apposito protocollo antidolore.
In particolar modo, collaboriamo con 3 anestesiste specializzate nella sedazione cosciente, operative in Toscana.
La professionista prescelta presenzierà per tutta la durata dell’intervento, così da monitorare i parametri del paziente e verificare che tutto proceda senza intoppi.
Modalità di intervento
Durante l’intervento, lo specialista effettuerà una piccola incisione sulla gengiva e procederà con il forare l’osso nel punto prestabilito, utilizzando strumenti di alta precisione.
Mentre l’osso viene forato, viene raffreddato con getti di soluzione fisiologica per preservare l’integrità del tessuto (ci teniamo a ricordare che, qualora l’implantologo lo ritenesse opportuno, è possibile provvedere all’uso di procedure di implantologia non invasiva, o transmucosa).
Successivamente, la vite in titanio viene posizionata all’interno della cresta ossea, sostituendo la radice naturale perduta.
Infine, la gengiva viene medicata e suturata con punti di sutura, che verranno rimossi dopo circa sette-dieci giorni dall’intervento implantologico.
In questo modo, il paziente potrà intraprendere il percorso di guarigione e abituarsi alla presenza della nuova radice artificiale nella sua bocca.
Fase di cicatrizzazione post intervento di implantologia
L’intervento si è concluso senza complicazioni e l’impianto e la vite in titanio è stata posizionata correttamente.
Da qui inizia un’altra fase molto importante, ossia quella della cicatrizzazione, fondamentale per conseguire il successo dell’impianto dentale.
Durante questo periodo, è importante che il paziente segua scrupolosamente le indicazioni fornite dal dentista, al fine di garantire una guarigione ottimale e senza complicazioni, contattando il dentista qualora si presentassero problematiche, come:
- sensazione di dolore o fastidio dove è stato installato l’impianto dentale;
- mobilità su una o più componenti dell’impianto stesso.
La cicatrizzazione dell’impianto dentale può essere suddivisa in due fasi principali.
La prima è quella che riguarda il processo di guarigione delle gengive intorno all’impianto, che di solito richiede circa 7-10 giorni.
Durante questo periodo, il paziente potrebbe avvertire un leggero gonfiore e un minimo sanguinamento nella zona dell’intervento, ma questi sintomi tendono a scomparire entro pochi giorni.
Contestualmente a questo, è necessario che si completi correttamente il processo di osteointegrazione, il processo biologico attraverso il quale l’osso della mandibola o della mascella si fonde con l’impianto in titanio, stabilizzando così la nuova radice artificiale.
Questa fase può richiedere da 3 a 6 mesi, a seconda delle caratteristiche individuali del paziente e della qualità dell’osso.
Durante il percorso di osteointegrazione è fondamentale che il paziente mantenga una buona igiene orale e segua le raccomandazioni del dentista in merito all’alimentazione e alle abitudini quotidiane.
Inserimento protesico: quando avviene?
La fase che, a regola, dovrebbe concludere l’iter di inserimento dell’impianto dentale, dovrebbe essere quella che prevede l’applicazione della corona o del ponte protesico.
Il “dovrebbe” dipende da quando si opta per questo inserimento. Difatti, è possibile completarlo:
- contestualmente al posizionamento della vite endossea in titanio, sfruttando la tecnica del carico immediato;
- successivamente, al completamento del processo di osteointegrazione, optando per la modalità del carico differito.
Scegliendo il carico immediato, la protesi definitiva viene applicata sull’impianto in titanio subito dopo l’intervento chirurgico o entro pochi giorni.
Questa tecnica consente al paziente di avere una soluzione estetica e funzionale fin dall’inizio, senza dover attendere il completamento del processo di osteointegrazione.
Tuttavia, il carico immediato verrà sfruttato dal dentista, solo in seguito ad attenta valutazione clinica del paziente, qualora si ritenesse essere l’opzione più consona per quel caso.
Nel caso del carico differito, invece, la protesi definitiva viene applicata solo dopo che il processo di osteointegrazione è stato completato, ovvero quando l’impianto in titanio si è saldamente integrato con l’osso della mandibola o della mascella.
Questo periodo di attesa permette all’impianto di stabilizzarsi correttamente e di garantire una maggiore durata nel tempo. Durante questa fase, il paziente può utilizzare una protesi temporanea, che consentirà di mantenere comunque una buona estetica e funzionalità dell’arcata dentale.
Fase post successo implantare
L’ultima fase relativa al processo di inserimento di un impianto dentale, è quella che, in realtà, non ha un termine vero e proprio.
Si tratta semplicemente di calendarizzare una serie di controlli atti a verificare che le condizioni dell’impianto dentale siano ottimali.
Questa fase è fondamentale per prevenire eventuali complicazioni e garantire la durata e il successo a lungo termine dell’impianto dentale.
Inizialmente, i controlli potrebbero essere più frequenti, ad esempio ogni 3 o 6 mesi, per verificare che l’osteointegrazione prosegua correttamente e che la protesi si mantenga stabile e funzionale.
Una volta che l’impianto dentale è stato stabilito e il paziente si è abituato alla presenza della protesi, la frequenza dei controlli potrebbe diminuire, diventando semestrali.
Tuttavia, è importante continuare a sottoporsi a visite regolari per assicurarsi che l’impianto sia sempre in buone condizioni e per monitorare eventuali segni di infezione, infiammazione o usura della protesi, che potrebbero rendere necessaria la rimozione dell’impianto stesso.
Per quanto riguarda il paziente, i suoi compiti sono sempre gli stessi di un qualunque soggetto che tiene alla salute del proprio cavo orale:
- igiene orale quotidiana, con uso di spazzolino elettrico, coadiuvato da scovolino dentale e filo interdentale;
- programmazione di sedute periodiche di igiene professionale, così da eliminare l’accumulo di tartaro e batteri. Questi, con il tempo, possono colpire i tessuti posti in prossimità dell’impianto dentale, causando, nel peggiore dei casi, infezioni conosciute come perimplantiti, che possono minare la tenuta dell’impianto stesso.
Conclusioni
Abbiamo chiarito, una volta per tutte, quali sono le fasi che contraddistinguono l’inserimento di un impianto dentale.
Adesso, qualora abbiate la necessità di ripristinare uno o più elementi dentali perduti, la cosa più importante è quella di non perdere tempo, e di far valutare il vostro caso da un esperto in implantologia.
Se abitate a Grosseto, o nelle province limitrofe, probabilmente conoscete già Dental Competence, studio dentistico all’avanguardia nel campo dell’implantologia dentale.
I nostri professionisti sono pronti ad accogliervi ed a valutare il vostro caso, in modo da definire il protocollo di cura più adatto.
Non esitare a rivolgerti a noi per qualsiasi domanda o problema.
La nostra sede si trova in Via Aurelia Nord, 219, vicino all’uscita di Grosseto Nord.
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