Implantologia dentale: controindicazioni e rischi da considerare prima dell’intervento
Introduzione
In implantologia dentale esistono controindicazioni o rischi, tali da sconsigliare l’esecuzione dell’intervento?
L’inserimento di un impianto dentale è, a tutti gli effetti, un intervento chirurgico, di conseguenza una minima componente di rischio può sempre presentarsi.
Compito dell’implantologo è saper considerare ogni caso come autonomo, verificando:
- le condizioni di salute del paziente;
- la presenza di problematiche pregresse, che possono rappresentare una fonte di rischio o controindicazione all’esecuzione di un intervento di implantologia dentale.
In questo approfondimento realizzato da Dental Competence Grosseto, vedremo insieme quali eventuali problematiche può dare un impianto, con particolare attenzione per i casi dove è preferibile posticipare o evitare di eseguire l’intervento.
Allo stesso tempo ci teniamo a sottolineare con forza che la moderna implantologia dentale si è evoluta al punto tale da ridurre al minimo ogni forma di rischio o possibile problematica.
Circa il 98% degli interventi eseguiti porta a un vero e proprio “successo implantare”, ossia alla completa osteointegrazione tra impianto ed osso alveolare, formando un legame duraturo, esattamente come quello che c’è tra bocca e denti naturali.
Che problemi può dare un impianto dentale? I casi di fallimento implantare
Nel parlare di controindicazioni e rischi relativi all’inserimento di un impianto dentale, non possiamo non citare la problematica principale, ossia la possibilità che si verifichino casi di fallimento implantare.
Erroneamente si tende a parlare di “rigetto”, un termine che non è corretto, in quanto non stiamo parlando di un intervento che prevede la sostituzione di un organo.
Il rigetto, in casi di quel tipo, avviene quando il sistema immunitario del paziente attacca il nuovo organo, identificandolo quasi alla stregua di un virus.
Nel nostro caso è più corretto parlare di fallimento o insuccesso implantare.
Tale situazione può verificarsi nei primi 3-4 mesi dall’intervento, quando l’impianto ha il compito di osteointegrarsi, ossia creare un legame stabile e indissolubile con l’osso alveolare.
Il rischio che ciò non possa verificarsi può derivare da tre possibili cause:
- l’impianto si è infettato. Questo può avvenire perché:
- l’organismo presenta una resistenza agli antibiotici prescritti durante l’iter chirurgico;
- vi sono infezioni non intercettate su denti prossimi alla zona di inserimento dell’impianto;
- si riscontrano problematiche come parodontiti non curate o non intercettate preventivamente.
- si persegue uno stile di vita post-operatorio non idoneo (il fumo di sigaretta, ad esempio, rende carente la circolazione sanguinea delle ossa della bocca, oltre ad essere di per sé un irritante termico e chimico);
- non si è riusciti a garantire una stabilità primaria, ossia la capacità dell’osso (nel quale viene inserito l’impianto) di garantire che l’impianto rimanga stabile, prima che avvenga il processo di osteointegrazione.
Anche se il fallimento è uno dei maggiori rischi associati ad un intervento di implantologia dentale, va comunque detto che si presenta in casi molto rari.
Pazienti che presentano una buona condizione di salute generale, unitamente alla qualità dei materiali utilizzati e alla competenza dell’implantologo, consentono di creare tutte le condizioni per garantire un successo implantare totale e duraturo.
Allergia ai metalli che compongono l’impianto
Una tra le controindicazioni che possono sorgere quando si installa un impianto dentale è l’allergia ai metalli che compongono l’impianto stesso.
Tale problematica non va sottovalutata, ma durante la fase di anamnesi viene sempre chiesto al paziente se è a conoscenza di avere allergie di qualunque tipo.
In certi casi è possibile che non si abbia la consapevolezza di soffrire di tali problematiche, quindi non possiamo parlare di un caso di omissione deliberata da parte del paziente.
Contatti continui tra la bocca del paziente e le componenti metalliche che compongono l’impianto, possono essere la causa scatenante di alcune patologie, come ad esempio:
- fibromialgie;
- eczemi;
- infiammazioni delle labbra;
- gengiviti.
Solitamente, per i moderni impianti dentali, viene utilizzato il titanio, un materiale:
- assolutamente biocompatibile;
- che viene facilmente riconosciuto dall’osso alveolare come proprio, favorendo il processo di osteointegrazione.
Ciò nonostante alcuni pazienti possono soffrire anche di forme di allergie al titanio, e non esserne nemmeno a conoscenza.
La cosa migliore, in questi casi, è quella di effettuare un semplice test atto a diagnosticare la sensibilità al titanio.
Così facendo si eviterà di dover scoprire una forma di allergia già quando l’impianto è installato, rendendo necessaria la sua rimozione.
Emorragie e sanguinamenti: rappresentano un rischio?
Quando si parla di controindicazioni e rischi relativi a un intervento di implantologia dentale, si tende a pensare che la presenza di emorragie possa rappresentare un pericolo.
In realtà è opportuno sfatare questo mito.
La presenza di piccoli sanguinamenti o emorragie è sempre possibile quando si parla di impianti dentali, in quanto si parla pur sempre di un intervento chirurgico.
Nella maggior parte dei casi questa problematica nemmeno si manifesta.
Qualora si verificasse non c’è da preoccuparsi; si tratta di un fenomeno del tutto transitorio e che può essere facilmente tenuto sotto controllo.
Nel caso in cui il paziente faccia uso di anticoagulanti vi è comunque un rischio particolarmente basso che si possa verificare del sanguinamento (eventualmente, in questi casi, è possibile mantenere il paziente in osservazioni per controllare che tale problematica non si verifichi).
In ogni caso, qualora il dentista lo ritenesse necessario, è possibile sfruttare le moderne tecniche di implantologia non invasiva per ridurre sensibilmente il trauma operatorio, grazie all’assenza dell’utilizzo di bisturi e punti di sutura.
Così facendo si avrà la possibilità di ridurre al minimo le problematiche connesse al sanguinamento.
Implantologia dentale: controindicazioni connesse al verificarsi di lesioni nervose
Uno dei rischi cui si fa maggior riferimento in un intervento di implantologia dentale, è la possibilità che si possano verificare lesioni nervose durante l’iter di posizionamento.
In particolare, vi è la possibilità che, avvicinandosi troppo al nervo alveolare inferiore, si rischi di danneggiarlo, se non proprio lesionarlo.
Tale lesione potrebbe portare a casi di cosiddetta parestesia (una condizione di alterata percezione della sensibilità) a ridosso del labbro inferiore.
Come abbiamo ribadito più volte, il rischio zero in implantologia come in ogni intervento chirurgico non esiste, ma il verificarsi di tale problematica è davvero improbabile, se l’implantologo che si occupa di eseguire l’intervento possiede la giusta conoscenza e dimestichezza pratica.
Non dimentichiamoci, inoltre, che le moderne tecniche di implantologia computer guidata, consentono di assicurare il posizionamento ideale dell’impianto ancor prima che si arrivi ad eseguire l’intervento.
Attraverso una radiografia Cone Beam tridimensionale e all’elaborazione dei dati raccolti con un apposito software, si ha modo di progettare una particolare mascherina chirurgica.
Questa ci consentirà di definire con estrema precisione il posizionamento dell’impianto dentale, eliminando il rischio che si possano verificare lesioni di alcun tipo.
È normale provare dolore durante e dopo l’inserimento di un impianto dentale?
Se il vostro timore è quello di provare una sensazione di dolore durante l’intervento di implantologia, possiamo assicurarvi che non c’è alcun motivo di preoccuparsi.
Attraverso un’anestesia locale è possibile eseguire l’intervento senza avvertire alcun tipo di fastidio.
Ricordiamo che, presso Dental Competence Grosseto, si occuperà dell’intera procedura una tra le anestesiste professioniste con le quali collaboriamo attivamente.
L’anestesista rimarrà in sede per tutta la durata dell’intervento, così da poter controllare che non vi sia alcuna anomalia a livello di battito cardiaco e pressione.
Per quanto riguarda la fase di convalescenza post intervento, è del tutto normale che si possa avvertire un po’ di dolore e una sensazione di gonfiore a livello gengivale, ma si tratta comunque di una condizione del tutto transitoria che può svanire nel giro di massimo una settimana.
Anche eventuali lividi ed ematomi sono molto rari, e possono comunque, nei pochi casi in cui si verifichino, essere facilmente trattati con apposite pomate che porteranno, in pochi giorni, a una totale risoluzione della problematica.
Nel caso in cui il fastidio non ci consenta di riposare adeguatamente, è possibile seguire una terapia antiinfiammatoria o antibiotica, ma solo se prescritta dal proprio medico.
Quando è sconsigliato inserire un impianto dentale?
Le controindicazioni a una terapia implantare sono spesso legate alla salute generale del paziente.
Di conseguenza, è possibile che si possano riscontrare problematiche o presenza di patologie pregresse che possono scoraggiare (almeno temporaneamente) dal voler procedere con l’intervento.
Ma quali sono queste problematiche da considerare?
Ci riferiamo, in particolar modo, a patologie verificatesi di recente come infarti, che sconsigliano il ricorso a qualunque tipo di chirurgia.
Gli impianti dentali sono sconsigliati anche in alcune situazioni patologiche, come ad esempio:
- diabete scompensato;
- cirrosi epatica;
- immunodepressione;
- insufficienza renale;
- morbo di paget.
Se si è dei fumatori accaniti, si consiglia fortemente di ridurre il più possibile, se non proprio eliminare, il ricorso alla sigaretta.
Come abbiamo visto in precedenza, il fumo rappresenta un pericolo per il conseguimento di una corretta osteointegrazione.
Si sconsiglia l’intervento, almeno temporaneamente, ai pazienti che assumono farmaci chemioterapici o bifosfonati (questi ultimi sono utilizzati come terapia per l’osteoporosi, e sono in grado di indurre osteonecrosi dei mascellari in caso di chirurgia orale).
Nel caso in cui il paziente sia particolarmente giovane, e la sua crescita ossea non sia ancora perfettamente completata, si evita di ricorrere a interventi di questo tipo.
Anche i casi di precaria salute orale devono essere seriamente tenuti di conto, prima di eseguire un intervento di implantologia dentale.
Pensiamo, ad esempio a pazienti che presentano scarsa igiene o parodontiti non correttamente trattate.
In questo caso, rimuovere la dentatura malata e non trattare la problematica, pone gli impianti a rischio infezione e, quindi, di insuccesso.
Conclusioni
Come abbiamo visto, i rischi e le controindicazioni relative ad un intervento di implantologia dentale sono per lo più scarsi, e possono essere facilmente eliminabili, seguendo alla perfezione le disposizioni del proprio implantologo nelle fasi successive all’intervento.
Lo stesso professionista ha tutte le competenze e gli strumenti necessari per eseguire un intervento a regola d’arte e saprà verificare se vi sono le condizioni, o meno, per eseguire l’inserimento dell’impianto.
In questi casi la regola è quella di scegliere un professionista che abbia delle ottime qualifiche in materia di inserimento impianti ed affidarsi senza indugi alle sue cure.
Con un po’ di pazienza si avrà modo di veder ripristinato correttamente il proprio sorriso in tutte le sue funzioni (estetica, fonetica e masticatoria), mantenendolo sano e duraturo anche per molti anni.
Un piccolo sforzo che vale la pena di fare per ottenere la dentatura perfetta che meriti.
Cerchi un bravo implantologo e abiti a Grosseto o nelle vicinanze?
Non esitare! La soluzione ideale per le tue esigenze è rappresentata da Dental Competence, il punto di riferimento per l’odontoiatria in Maremma, dal 2013!
Se è vostro interesse, vi invitiamo a contattarci per prenotare una prima visita.
Non dovete fare altro che chiamare allo 0564 453846 o compilare il seguente form di contatto.
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