
Implantologia non invasiva (o transmucosa): quando si utilizza
Introduzione
La cosiddetta implantologia non invasiva (conosciuta anche come implantologia transmucosa o flapless, possiamo considerare questi termini come “sinonimi”) è una risposta concreta a tutti coloro che hanno sempre avuto timore di un intervento di implantologia a causa della sua invasività.
Oggi cercheremo di approfondire insieme cos’è l’implantologia non invasiva e quali sono i vantaggi che essa può portare al paziente.
Cominciamo dalle basi: la tecnica flapless prevede l’inserimento di un impianto dentale senza incisione chirurgica e senza l’apertura del lembo gengivale, pratica propria della tecnica di implantologia tradizionale.
Di conseguenza si pratica senza alcun punto di sutura e senza l’utilizzo di bisturi!
L’implantologia non invasiva per alcuni potrebbe risultare una novità (come lo fu l’inserimento di impianti dentali con poco osso), ma non è assolutamente così!
Difatti stiamo parlando di tecniche già pensate intorno agli anni’60, soprattutto sulla base di studi di alcuni implantologi italiani (peraltro c’è chi afferma che si sia sviluppata di pari passo alla classica implantologia che tutti conosciamo).
Ma vediamo da cosa nasce la necessità di trovare un’alternativa rispetto alla classica procedura di inserimento degli impianti dentali, senza dubbio molto più invasiva della tecnica flapless.
Perchè optare per una tecnica di implantologia non invasiva
Nel momento in cui andiamo a eseguire un intervento implantare si va sempre a perdere una piccola porzione di tessuto osseo (all’incirca 0,5 – 1 millimetro durante il primo anno dall’intervento chirurgico).
Tale riassorbimento osseo si verifica in seguito all’apertura del lembo gengivale, alla quale segue:
- esposizione ossea;
- contaminazione batterica;
- mancato apporto di sangue e nutrienti da parte del periostio, ossia il tessuto che riveste l’osso e che contribuisce a proteggerlo e formarne nuove porzioni.
L’uso di una forma di implantologia non invasiva con la tecnica flapless o transmucosa, nasce proprio per evitare che si formi questa problematica!
Ma non è tutto, in quanto attraverso l’implantologia flapless si ha la possibilità di eliminare la problematica relativa al dolore post-operatorio, senza dubbio uno dei grossi spauracchi della fase di convalescenza, che portano ad avere una certa paura del dentista (soprattutto in pazienti molto suscettibili)!
Ricordiamoci, però, che l’uso di una tecnica di implantologia non invasiva non è automaticamente utilizzabile per qualunque tipo di paziente.
Il compito di un buon implantologo resta sempre quello di valutare il singolo caso e definire solo successivamente quale tipo di intervento può essere il più utile per conseguire l’obiettivo.
Come si esegue un intervento che prevede l’uso di implantologia non invasiva
Preparazione tramite ortopanoramica Cone Beam 3D
Ogni intervento prevede sempre una fase di studio preliminare, e anche con l’implantologia transmucosa è necessario valutare la condizione del paziente.
Ma in questo caso non andiamo a valutare e intaccare il tessuto osseo, di conseguenza sarà necessario effettuare un’indagine alternativa, servendoci di una TAC apposita.
In tal senso la tomografia computerizzata (presso Dental Competence utilizziamo la metodologia diagnostica Cone Beam 3D) delle arcate, ci consente di:
- ottenere una visione tridimensionale perfetta, sia per l’arcata superiore che per quella inferiore;
- valutare qualità e quantità dell’osso.
Tale esame ci consente di capire dove e come posizionare correttamente il nostro impianto dentale, senza rischi o controindicazioni.
Difatti, non potendo valutare la composizione del tessuto osseo nel modo classico, si rischierebbe di andare quasi a caso, per non dire alla cieca! Con quest’alternativa ovviamo alla problematica.
Mascherina guida (o chirurgica) e inserimento dell’impianto transmucoso
Una volta che il dentista ha valutato le condizioni del paziente e preso le informazioni necessarie attraverso l’ortopanoramica, verrà stabilita una simulazione dell’intervento, tramite l’utilizzo di appositi software.
Questo ci consentirà di verificare come dovrà essere eseguito esattamente l’intervento di implantologia non invasiva, ottenendo un progetto che verrà inviato a un laboratorio specializzato.
Successivamente, analizzati i dati forniti dall’implantologo, verrà realizzata e spedita una mascherina guida, o chirurgica.
Se la andiamo a vedere sembra davvero molto simile a un bite in resina (le classiche mascherine invisibili), ma la grande differenza è che essa contiene dei “fori-guida”.
Questi serviranno per indirizzare la fresa che verrà usata dall’implantologo, così da poter eseguire i fori, garantendo una perfetta:
- posizione;
- inclinazione;
- profondità.
Questi piccoli fori nella gengiva sono realizzati senza ricorrere al preliminare utilizzo di un bisturi.
Di conseguenza il lembo gengivale non viene intaccato, e l’inserimento dell’impianto avverrà passando la mucosa di rivestimento gengivale (ecco perché parliamo anche di implantologia transmucosa).
In seguito al posizionamento dell’impianto, verrà applicato un abutment (un moncone), sul quale successivamente si andrà ad agganciare la protesi.
Vantaggi di un intervento di implantologia non invasiva
Come abbiamo già avuto modo di affermare, i vantaggi del propendere per un intervento di implantologia non invasiva (o flapless o transmucosa) sono particolarmente evidenti.
In primis si ha una riduzione sensibile del trauma operatorio, derivante da un non intaccamento del lembo gengivale con bisturi, praticando solo i fori necessari per l’inserimento dell’impianto.
Così facendo il paziente:
- avrà sicuramente un maggior comfort, con una riabilitazione implantare e conseguente osteointegrazione, che non dovrebbe presentare problematiche;
- proverà meno dolore post-operatorio (e le sgradevoli sensazioni di gonfiore che a volte si presentano);
- dovrebbe andare incontro a un minor fenomeno di riassorbimento osseo, evitando casi di mobilità dell’impianto stesso nel tempo.
L’intervento, essendo minimamente invasivo e dalla durata contenuta, consente di poter completare subito l’iter di inserimento dell’impianto senza dover aspettare che si vadano a rimarginare le incisioni suturate.
Viene, inoltre, percepita come una tecnica non invasiva nemmeno dal punto di vista estetico, di conseguenza è maggiormente preferita dai pazienti.
Conclusioni
Non dimentichiamo che l’implantologia non invasiva risulta essere una tecnica particolarmente complessa (non avendo una visione del tessuto osseo del paziente).
Di conseguenza è necessario:
- possedere una reale conoscenza dell’uso dei supporti tecnologici fin qui presentati, oltre che una certa esperienza da parte dell’operatore;
- saper utilizzare le mascherine guida che ci serviranno per la realizzazione dei fori e contestuale inserimento dell’impianto.
Il team di Dental Competence ha, tra i suoi componenti, personale altamente qualificato nella realizzazione di interventi di implantologia transmucosa.
Recandovi presso il nostro studio dentistico a Grosseto, avrete modo di verificare la condizione di salute del vostro cavo orale e valutare, qualora necessitiate di inserire un impianto, se e come utilizzare la tecnica flapless, per un approccio meno invasivo.
Per organizzare una prima visita presso Dental Competence, non devi fare altro che contattarci allo 0564 453846 o compilare il seguente form di contatto.
Ci troviamo a Grosseto, in Via Aurelia Nord, 219.
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